Multe: nullo il verbale su copia meccanografica senza firma autentica
Categoria: Sentenze e Leggi | 05
Febbraio 2010 | ottobre_rosso
Si segnala una sentenza del Giudice di Pace di Lecce
inerente alle multe: "Inesistenza del verbale in assenza di prova della
sottoscrizione autentica sull'originale da parte di colui che lo ha
redatto".
E' giurisprudenza consolidata secondo cui sull'ente che adotta la sanzione
per violazione alle norme del Codice della Strada incombe comunque l'onere di
provare la legittimità del suo operato in caso di opposizione da parte del
cittadino multato. Nel caso in esame a seguito di un ricorso avverso
un'ordinanza di ingiunzione prefettizia che si riferiva al rigetto di
un'opposizione a verbale elevato dalla Polizia Municipale del Comune di Lecce,
quest'ultimo, quale autorità delegata dal Prefetto nel resistere in giudizio,
aveva depositato quale originale del verbale notificato mediante copia
meccanografica, altra ed identica copia meccanografica dello stesso che
presentava firme riproduttive mediante scanner del dirigente comandante della
Polizia locale e del responsabile del procedimento che ne attestava la
conformità all'originale e la notifica.
Secondo il Giudice di Pace di Lecce con la sentenza n° 6692/2009 del
15/12/2009, che si rifà ad altri precedenti giurisprudenziali in materia,
trattasi quest'ultimo di atto (ndr il verbale) che in assenza di sottoscrizione
autentica da parte di colui il quale lo ha redatto non può ritenersi venuto mai
in esistenza. Per queste ragioni, il Gdp di Lecce ha accolto il ricorso ed
annullato l'ordinanza di ingiunzione che si riferiva al suddetto verbale
YouTube link video Autovelox Torre in Pietra
http://www.youtube.com/watch?v=noMf895GRec
Roma 25 febbraio 2010
La peculiarità della vicenda dello "Scandalo
di Torrimpietra"
Credo che a nessuno faccia piacere ricevere una
multa, e penso che molti reagiscano a tale `sorpresa´ con insulti e
imprecazioni varie, tentando poi a freddo la strada del ricorso o persino
dell'oblìo. Navigando nel web, è possibile trovare siti, forum, filmati e
social network che si occupano della problematica sotto ogni possibile
sfaccettatura: insomma, nulla di nuovo sotto il sole!
Eppure la vicenda di Torrimpietra colpisce per la
sua diversità, sotto tutti gli aspetti, numerici e qualitativi, e rappresenta
così una particolarità degna di ulteriori approfondimenti mediatici, giuridici
e sociali.
Quello che impressiona è prima di tutto l´immenso numero di persone
colpite (a oggi 25 febbraio 2010 si stima possano essere intorno alle 40.000)
nonché il numero di verbali mediamente ricevuti da ciascuna di esse (7-8), e il
superamento mediamente irrisorio del limite (1-3 km/h): facendo rapidi
calcoli con lo spannometro e assegnando 60 di media per notifica, stiamo
parlando di qualcosa come 20.000.000 circa acquisiti in poco più di quattro
mesi!!! Difficile pensare che tutto sia normale, tenendo conto che il 90% delle
persone colpite non aveva mai ricevuto una multa in vita sua, nemmeno per
divieto di sosta! E soprattutto non risulta fosse mai capitato in modo così
scientifico che fossero rilevate le medesime infrazioni
ripetutamente in tempi così ravvicinati.
Ma procediamo con ordine e cerchiamo di sviluppare
la vicenda sotto ogni aspetto possibile.
La "macchinetta" di cui stiamo parlando
si trova sulla via Aurelia, presso Roma, all´altezza del borgo di Torrimpietra,
ricadente sotto il Comune di Fiumicino: in quel tratto la strada (che
ricordiamo essere la più importante del mondo) è a 2 carreggiate e a 4 corsie,
perfettamente rettilinea, dotata di complanari per l´accesso ai negozi e alle
(rare) abitazioni, con 3 benzinai al lato, con ben due semafori pedonali
ravvicinati: ovvero non sussiste alcuna reale motivazione per l'esistenza
stessa di un limite di velocità così formalmente ferreo (50 km/h) né può valere il
discorso del centro abitato, in quanto la presenza dei semafori e delle
complanari fa si che la sicurezza venga garantita: se il semaforo è rosso, ci
si ferma (e trovo giusta la rilevazione dell´infrazione al semaforo, pur
presente), se è verde, pur con accortezza, si può andare, anche perché la
strada non offre la possibilità di passeggiate per bambini o per vecchietti in carrozzella (il borgo, peraltro
molto carino, offre loro spazi ben più ameni).
Il Comune di Fiumicino, nelle
sue pochissime esternazioni a richiesta sull´argomento, ha affermato il netto
calo dell´incidentalità sul tratto, ma gli abitanti di Torrimpietra affermano
che non ci sono mai stati problemi neanche prima e che l´eventuale diminuizione
degli incidenti è da attribuirsi comunque al fatto che la gente, se può, tende
a non passare più da quelle parti!
Facciamo comunque un´ammissione di fiducia
affermando che possa essere giusto avere in quel tratto un limite di velocità
pari a 50 km/h.
Resta da capire perché il Prefetto di Roma, con
deroga al decreto prefettizio stesso, a Protocollo n. 2024/1218/2002, su
indicazione del Comune di Fiumicino, abbia dichiarato quel tratto di strada
come `non assoggettabile a contestazione immediata´ per gravi motivi di
pericolo: ora, mi chiedo io, esiste forse una strada migliore per una
contestazione immediata di un tratto rettilineo, con strade collaterali,
parcheggi, uscite, ove il limite è estremamente basso, la visibilità completa e
totale e in aggiunta vi sono due semafori uno dietro l´altro?
Credo di no:
quindi la deroga prefettizia è pretestuosa per definizione e la sua
giustificazione risulta ridicola.
Facciamo comunque un´ulteriore ammissione di
fiducia affermando che possa essere giusto avere in quel tratto l´impossibilità
alla contestazione immediata.
Ragioniamo ora su quale debba essere in teoria la
funzione di un autovelox: prevenire gli incidenti, dissuadere alle alte
velocità, educare gli automobilisti. Cosa ha fatto invece il Comune di
Fiumicino? Ha di fatto impedito tutto ciò, inviando scientificamente le
notifiche alle (teoriche) infrazioni in prossimità dello scadere dei 150 giorni
che attivano la prescrizione (in media 137), consentendo così agli ignari
viandanti di percorrere il tratto di strada suindicato svariate volte prima di
vedersi recapitare a casa l´avviso, in barba alla prevenzione: se per qualunque
motivo qualcuno avesse avuto un tachimetro malfunzionante e avesse realmente
superato i limiti ripetutamente mettendo in grave pericolo la popolazione, il
Comune sarebbe diventato responsabile in solido dei crimini commessi, non
avendo prevenuto la `reiterazione del reato´ pur avendone tutte le possibilità!
Né valga l´ipotesi che i tempi tecnici di comunicazione impedivano di fatto una comunicazione più veloce: nell´epoca
di internet nessuno ci casca, e visti i soldi spesi per il malefico aggeggio (7
miliardi di lire!), un piccolo stralcio economico per velocizzare le
comunicazioni si poteva anche prevedere! La quasi ossessiva perfezione nella
distanza della comunicazione è una prova più che valida che l´autovelox è stato
posto per fare cassa e non prevenzione: ma allora non sarebbe stato più onesto
prevedere una formula di pedaggio, che avesse permesso a tutti perlomeno di scegliere?
Continuiamo a ragionare per assurdo e ammettiamo
per buono e in buona fede tutto quanto abbiamo finora detto. Resta un
piccolissimo particolare `trascurabile´... la segnaletica!: imprecisa,
irregolare, contraddittoria, insufficiente! Le vie di accesso a Torrimpietra
sono 3 che simbolicamente indicheremo come a), b) e c): a)à da Roma verso
Ladispoli sulla via Aurelia b) à da Ladispoli verso Roma sulla via Aurelia c) à
da Passoscuro e l´Ospedale Pediatrico Bambino Gesù attraverso la complanare per
la stazione con sbocco sull´Aurelia all´altezza del ponticello dei 3 Denari. Nel
caso di a) prima del 29 gennaio 2010 era presente un 50 km/h completamente
celato dal gard rail, invisibile, peraltro messo a risosso di una curva e di un
semaforo. Nel caso di b) esiste una specie di mitologia: era presente un 70 km/h subito seguito da
un 50 km/h
sopra il segnale di ingresso al borgo, segnale bruciato da ignoti disperati in
data oscura. Ma tanto
clamoroso quanto emblematico risulta essere il
caso c) che necessita di un´ulteriore premessa: qualche anno fa il Comune di
Fiumicino ha fatto eseguire dei lavori per costruire un avveniristico svincolo
con rotatoria e nuovo ponte per superare la ferrovia da Passoscuro all´Aurelia:
l´uscita verso Roma doveva essere fatta attraverso uno svincolo che poi è stato
chiuso adducendo motivazioni di sicurezza, obbligando di fatto tutti quelli che
vengono da Passoscuro a passare per il Ponticello dei 3 Denari, ivi compresi
camion, pullman e quant´altro, con ripercussioni (quelle si) sulla sicurezza e
il traffico. Ma proprio qui è quello che posso definire il `capolavoro del
Petrarca´ (dal cognome dell´Assessore incaricato): facendo la strada da
Passoscuro all´autovelox, dal ponticello, all´immissione e lungo tutto il
tratto dell´Aurelia, fino al 29 gennaio non esisteva alcun limite di velocità
né alcuna indicazione di ingresso al centro
abitato! Vi era (e c´è ancora) solo un segnale che
indicava la rilevazione automatica della velocità ma: 1) non parlava di mancata
contestazione immediata 2) non riportava gli Enti preposti per il controllo e
la notifica, né i decreti legislativi ispiratori 3) era di colore blu quindi
tipico ed esclusivo di strade extraurbane dove non sussiste alcun motivo per
cui la velocità debba essere al massimo di 50 km/h: insomma, un clamoroso
autogol! In vista della trasmissione Buongiorno Regione del 3 febbraio, che ha
dedicato un ampio servizo al `nostro´ problema, il Comune ha modificato la
segnaletica: in a) ha spostato il 50 km/h venti metri più avanti, dotandolo anche
del nome dell´Ente costruttore e notificante, in b) ha posizionato un fiammante
50 km/h,
in c) ha posto il cartello di ingresso a Torrimpietra prima del ponticello: e
questo se vogliamo è un ulteriore attestato di malafede in quanto tale cartello
è stato sistemato sulla
sinistra, leggermente defilato, né è stato
aggiunto alcun 50 km/h
né lì né dopo per evitare l´imbarazzante confronto con il video documentario su
YouTube che evidenzia chiaramente la mancanza di tutta la segnaletica suddetta.
Non pago di tutti questi cambiamenti di carte in gioco, il Comune ha
provveduto, in data 13 febbraio, ad operare ulteriori variazioni/aggiunte:
avendo capito che con il confronto con il video non c´era trippa per gatti, ha
installato il 50 km/k tra il ponticello e l´autovelox ed ha sostituito (perché
mai poi non aggiunto?? Misteri petrarcheschi...) il 50 km/h nuovo in c) con un
fiammante `Torrimpietra´: la situazione è talmente in evoluzione che io stesso,
nonostante i continui informatori, non posso sapere come stanno le cose nel
momento esatto in cui scrivo!
Credo che ci sia sufficiente carne al fuoco per
l´interesse mediatico e della magistratura senza ulteriori stimoli esterni, ma
visto che ci siamo concludiamo con tutte le irregolarità e perplessità che sono
via via emerse.
Il bando di gara per l´autovelox è stato vinto da
una Società che fa capo al Comune di Fiumicino per SETTE MILIARDI di lire
(quanti sottopassi e svincoli si sarebbero potuti costruire per favorire la
`promenade de Tour en Pierre´?), le notifiche passano per due fantomatiche
Società esterne, attraverso una procedura che non ha riscontri in tutti gli
altri casi d´Italia, facenti capo a Rimini e Bologna, e il sistema informatico
che gestisce il tutto (o le persone cui materialmente mettono mano) non sono
all´altezza delle cifre spese, avendo prodotto in vari casi multe clonate
(diversi verbali per stessa identica infrazione, giorno, ora, auto!) o multe
irreali (macchine che non erano lì, ma evidentemente la lettura delle targhe
avviene con una certa leggerezza...). Nonostante le segnalazioni ben provate
del disguido al Comune, questi ha dichiarato di non voler agire d´ufficio e che
comunque le multe andavano contestate a proprie spese presso
il Prefetto: alla faccia della trasparenza nella
Pubblica Amministrazione ed ai vari decreti Brunetta!
Il sistema di funzionamento stesso dell´infernale
macchinetta lascia quanto meno perplessi: si tratta di complessi sistemi di
spire ad induttanza magnetica ben affossati nell´asfalto che dovrebbero percepire
le velocità delle macchine che vi passano sopra: ma come è possibile garantire
la manutenzione e il funzionamento corretto? Il sistema scatta una foto a
distanza di alcuni istanti dal teorico passaggio, riprende più auto in
contemporanea e nulla impedisce che nei metri che separano le due azioni le
carte in tavola risultino cambiate tra i due istanti, come dimostrano le foto
fatte a macchine ferme nel punto di scatto ma che hanno ricevuto l´input da
macchine che stavano transitando dietro di loro: insomma, taratura e corretto
funzionamento sono poco credibili e affidabili.
Inoltre il sistema di misurazione interno delle
spire stesse è suscettibile di una minima approssimazione fisica, che permette
uno scarto circa di 2,5
km/h, di fatto alzando il limite della tolleranza per
legge a 7,5 km/h,
in quanto i 5 previsti sono solo a garanzia dell´automobilista e non già del
sistema rilevatore: le multe per velocità rilevate sotto i 58 km/h dovrebbero essere
di fatto nulle: senza parlare poi del fatto che per chi possiede un tachimetro
analogico è assolutamente impossibile discernere differenze anche di 5-8 km/h percui il buon senso
dovrebbe di fatto impedire notifiche per velocità troppo prossime al limite,
altrimenti l´attenzione che si dovrebbe porre sarebbe controproducente,
contribuendo ad abbassare l´attenzione stessa per la strada.
In ultima analisi, quello che risulta colpire di
più è qualcosa che nessuno potrà fisicamente valutare: il comportamento di un
Ente pubblico che si ostina a fronteggiare i cittadini arroccandosi su
posizioni non credibili senza offrire alcuno spazio al civile dibattito: ho
provato più volte a contattare via telefono od e-mail tutti i servizi comunali
implicati nella vicenda, ma non ho mai ricevuto attenzione o dignità, e non
penso per me, che in fondo sono adulto, vaccinato e una persona fortunata, ma
penso a tutte le persone anziane che non conoscono Internet (a proposito, che
grande valore aggiunto la rete in questa squallida vicenda!), alle persone con
lutti vicini (i frequentatori del cimitero) o in arrivo (molti frequentatori
dell´Ospedale Pediatrico, molti di fuori Roma e spesso persone non con grandi
mezzi o disponibilità), a coloro che non possono in alcun modo permettersi
perdite di tempo ed arrivano a pagare per disperazione o per
ignoranza dei propri diritti: ecco, io contesto
questo vero sciacallaggio perpetrato nei confronti dei più deboli, perché è
noto che non si opporranno: ho sentito di file allucinanti sotto il freddo e il
diluvio in cui poveri vecchi cercavano di elemosinare una dilazione di
pagamento, venendo peraltro derisi e apostrofati con crudele superficialità.
Grazie per l´attenzione e la pazienza che ci avete
mostrato.
Marco Dominici
mardominici@yahoo.it